giovedì 30 agosto 2012

69 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografca

HARRY’S BAR 


E’ l’appuntamento più semplice e leggendario: vedersi a Venezia all’”Harry’s Bar, tempio dei cocktail che “tutti” conoscono, accogliente e allo stesso tempo discreto, piccolo e internazionale. 

Fondato da Giuseppe Cipriani il 13 maggio 1931, mantiene ancora intatta la sua fama di luogo particolare, classico e alla moda contemporaneamente, e così come lo frequentarono a suo tempo Charlie Chaplin e Ernst Hemingway, che ne parla anche nel suo romanzo “Al di là del fiume- Tra gli alberi”, anche oggi è facile trovarsi gomito, a gomito, con i nomi più conosciuti delle cronache mondane.
Durante il Festival del Cinema, una capatina all’Harry’s Bar da mezzogiorno in poi, o verso sera, è il modo più semplice per incontrare divi e divine che non resistono al gusto delicato di un vero cocktail Bellini.

Ricetta Cocktail Bellini

Foto di Alessandro Pilastrini

Champagne e pesche bianche del Veronese, per un famoso cocktail che ideato all’Harry’s Bar da Giuseppe Cipriani nel 1948, in occasione di una importante mostra dedicata alle opere del pittore veneziano Giovanni Bellini, è diventato quasi l’emblema di Venezia.

Il Bellini dell’Harry’s a detta di molti, è tuttavia, l’unico che abbia sempre quell’aroma delicato, quel profumo leggero di pesca che sfuma in un leggero sentore di rose, che lo contraddistingue. E’ la bevanda più adatta, da sorseggiare a Venezia alla fine di una calda mattinata estiva. o per rilassarsi nella frescura della sera, mentre la linea dell’orizzonte svanisce a poco a poco. 

Ricetta:

Nel mixing glass: 
5cl di passato di pesche bianche (del veronese). Riempire con prosecco,  mescolare delicatamente e versare lentamente in un flute o una coppa da champagne. Servire così o guarnire con una fettina di pesca bianca.
Ma esistono altre varianti del cocktail Bellini e siccome nei prossimi giorni ci trasferiremo al Lido di Venezia, per il Festival del Cinema cercheremo di raccontarvi le più interessanti, spostandoci tra i bar storici, e quelli più frequentati dagli habitué della Mostra.

domenica 26 agosto 2012

Incontriamoci al Bar - Meet me in the Bar

“Meet me in the Bar”, sussurrava enigmatico, a Vienna, Harry Lime che, per rivelare la propria vera identità, nel film il “Terzo uomo”, sceglie d’incontrare l’ingenuo Joseph Cotten, tra gli specchi e le dorature dell’ottocentesco “Cafè Mozart” che tanto era piaciuto al protagonista e regista Orson Welles, che di questi luoghi  era un vero estimatore. “Incontriamoci al bar” è stato il leit motiv di un’epoca, la parola d’ordine di tanti viaggiatori, dei turisti americani alla scoperta dell’Europa, nonché il momento magico raccontato da tanti romanzi e innumerevoli film. Il clou della storia era un’incontro,  un’amicizia,  un amore, che iniziava al tavolino di un bar, dove però poteva scattare anche la trappola, la suspense, il pericolo. Nessuno è riuscito a rendere quest’atmosfera come “Casablanca”, film che sembrava avere definitivamente archiviato questo genere di luogo, tra i ricordi nostalgici di un’epoca, prima che George Lucas in “Guerre stellari” lo riproponesse, come pittoresco luogo d’incontro dei popoli intergalattici, di spie e di assassini, di cacciatori di taglie e di turisti spaziali d’ogni dove, perché il bar, il cocktail lounge, rimane un melting pot, vero e proprio “calderone sociale” senza eguali, una sosta importante, uno straordinario archivio di notizie, di tentazioni, nonché di storie da non mancare mai in un viaggio.



Emozioni e atmosfere, colori, sfumature, aromi di paesi lontani, che si ritrovano anche negli inebrianti sapori di liquori, e di cocktail famosi che, benché si possano bere in un bar della Cina come in un albergo di ghiaccio della Lapponia, evocano altri panorami, altri ambienti, altri climi. Se pensiamo a un Daiquiri dovremmo immaginarci a Cuba, se abbiamo in testa una caipirinha, a Rio de Janeiro, per il gin a Londra e per lo champagne a Parigi. Perciò abbiamo creato “Il Mondo on the Rocks” proprio con l’idea di guidarvi nei bar dei paesi più lontani, ma anche delle nostre città italiane, portarvi nei templi del cocktail, suggerirvi quelli più lussuosi e quelli più trendy, quelli più divertenti dove fanno baldoria gli studenti, o quelli preferito dagli attori, di teatro, o di cinema. La nostra vuole essere una guida alternativa per chi viaggia, ma anche per chi resta a casa, infatti vi parleremo di quei bar dove, tra i tavolini si è compiuta la Storia, si è fatta la rivoluzione, oppure è stata composta la grande musica, dove s’incontravano i filosofi, o i grandi scrittori, di quei locali dove si respira l’aria del tempo che fu, oppure dove tutto è modernissimo. Di questi bar vi raccontiamo anche  molte delle ricette dei cocktail e dei drink che propongono, così, a casa con gli amici, se ci siete stati, potrete ricordare e raccontare quelle atmosfere, sorseggiando una di quelle misture, che avete assaggiato e amato durante il vostro viaggio, o in caso contrario potrete divertirvi con i vostri amici, preparando per loro quei drink che hanno colpito la vostra fantasia, magari raccontando loro quelle curiosità che avrete letto sul nostro blog.          

Sangria



Vino aromatizzato alla frutta (Spagna)
Le origini della sangria si perdono nella notte dei tempi. Si racconta che furono i fenici a portare con loro il vino, quando si stabilirono in Spagna. La canna da zucchero e i limoni furono invece introdotti dai Mori guidati da Tariq. (E si dice che sia stato Cristoforo Colombo quando partì per il secondo viaggio verso le Americhe a portare con sé dall’isola di Madera, la canna da zucchero, con la quale viene fatto il rum). Mentre le arance cominciarono ad essere coltivate solo nel 1792, in una piantagione vicino a Valencia.

Ingredienti per 4-6 persone

2 arance
1 limone
1-2 pere
2 pesche
100gr ciliegie snocciolate
1 litro di vino rosso secco
½ stecca di cannella (5cm)
La scorza grattugiata di 1/2 arancia
La scorza grattugiata di ½ limone
1 cucchiaino di zucchero
125cl di cognac
250cl di soda
Cubetti di ghiaccio q.b.


Pelate la frutta, tagliatela a pezzetti, mettetela in una brocca insieme alle ciliegie e coprite con il vino rosso. Aggiungete la cannella, la scorza di arancia e di limone e lasciate macerare per 1 ora.  Zuccherate, aggiungete il cognac e completate con soda water (o acqua di seltz ) ghiacciata. Servite con ghiaccio.
Ricordate che la Sangria deve essere una bevanda piacevolmente alcolica, ma può facilmente trasformarsi, a causa della frutta e dello zucchero e del cognac, in qualcosa di molto, molto alcolico. Perciò attenzione alle dosi, per ottenere il giusto equilibrio di sapori.  

Limonata Basca

Ingredienti:

6 limoni
200gr di zucchero
1 bottiglia di vino rosso
1 bottiglia di vino bianco secco


Tagliare a piccole strisce la scorza di tre limoni- Spremere il succo di 1 limone- Tagliare i 2 limoni restanti, a rotelle. Mettere in una brocca, o in un altro recipiente capiente: le scorze, il succo, le rotelle di limone e lo zucchero. Mescolare e poi versarvi la bottiglia di vino rosso e quella di vino bianco. Mescolare. Refrigerare per 8 ore mescolando di tanto in tanto. Servire ben fredda con sciroppo di zucchero a parte   

Cosa serve per fare i Cocktail a casa - I prodotti essenziali

Ghiaccio
In grande quantità, fresco e secco.

I  distillati
(al primo posto trovate  la marca leader  e dal prezzo più abbordabile)

Gin
Gordon’s
London dry
Belgravia London
Rum
Havana Club 3 anni. 
Pampero Oro,
Bacardi
Havana Club 10 anni
Captain Morgan e Lamb’s (scuri)
Vodka
Absolut,
Smirnoff
Stolichnaya
Bourbon
Four Roses
Jack Daniel’s
Maker”s Mark
Tequila
Josè Cuervo,
Cazadores  
Cognac
Hine
Hennessy VSOP
Liquori
Triple sec
Cointreau
Galliano
Vermouth secchi
Martini Extra Dry,
Noilly Prat
Vermouth rossi
Martini Rosso
Cinzano
Bitter aromatici
Angostura
Bibite frizzanti
Soda water
Acqua gasata (S.Prellegrino, Perrier)
Ginger Ale (o meglio Ginger Beer) la migliore
é la Fentiman’s.
Champagne o spumante italiano metodo champenois
Sciroppi
Sciroppo di zucchero (essenziale ),o  fatto in casa, oppure un equivalente
 “gomme sirop”
Granatina Fruiss
Orzata Monin
Prodotti freschi
Limoni
Lime
Arance
Menta
Succo d’ananas
Uova
Panna

Cosa serve per fare i Cocktail a casa - I Bicchieri essenziali

Bicchiere da cocktail o Coppa Martini
è un bicchiere elegante fatto a coppa, ma sembra un cono, su un gambo lungo che permette di mantenere il cocktail fresco tenendo  le mani lontano dalla bevanda.
E’ il bicchiere più usato per il cocktail Martini e quasi tutti i cocktail forti e lisci, compresi quelli cremosi.

Bicchiere Old-Fashioned o Tumbler basso
Classici bicchieri per whisky lisci, usati per le bevande lisce servite con ghiaccio e generalmente per  bevande mescolate, piuttosto che shakerate.
Contengono circa 250ml.

Bicchiere Collins (o Highball)
E’ il più lungo tra i tumbler, stretto e con i lati perfettamente dritti, può contenere circa 350ml ed è di solito utilizzato per servire long drink realizzati con succhi freschi o rifiniti con un mixer frizzante come la soda. Il Collins può anche sostituire il bicchiere Highball tradizionalmente leggermente più basso.

Si può utilizzare per il Tom Collins e tutti quei drink che devono essere “riempiti” con qualcosa.

Coppa da Champagne
La classica vecchia coppa,  non più così di moda per lo Champagne viene utilizzata per un certo numero di cocktail quelli che hanno del ghiaccio rotto fluttuante e molte decorazioni alla frutta.

Shot
Bicchiere molto piccolo, compatto e spesso. Viene usato per quei cocktail lisci e molto forti chiamati Shooter.  Vi si bevono distillati “in un sol colpo” (one shot) come avrete visto nei film western dove poi lo appoggiano con forza sul bancone. 

Cosa serve per fare i Cocktail a casa - Gli strumenti essenziali

Un mio amico afferma che per  cucinare bene si  richiede una lunga serie di utensili, mentre per preparare cocktail e long drink poche cose sono veramente essenziali e stanno in poco spazio. Insomma un barman per lui  è  come un bravo scassinatore internazionale:  viaggia leggero con “tutto in una borsettina”.
A voi di giudicare. 

Anche se i primi tempi potrete arrangiarvi con ciò che avete in casa, se vi volete cimentare seriamente con i cocktail non potete fare a meno di avere sottomano alcuni strumenti da barman essenziali:
Uno Shaker 
Ma quale scegliere? Il Boston Shaker o quello classico? Il Boston è quello preferito dai barman professionisti, è formato da due contenitori uno di vetro ed uno di metallo, che si mettono l’uno sopra l’altro.
Lo Shaker  classico a tre pezzi è più facile da maneggiare per un principiante: con la base che contiene il ghiaccio e i liquidi; una parte superiore con colino incorporato e un tappo aderente. Assicuratevi sempre di stringere bene questo tappo prima di iniziare a shakerare. Anche se dopo, quando lo shaker è gelato, diventa difficoltoso da aprire.
Si dice che la bevanda è pronta quando lo Shaker è diventato così freddo da non poterlo neppure tenerlo in mano. (un po’ semplicistico, ma non del tutto sbagliato)

Il Misurino
Spesso il Misurino, o Jigger (come lo chiamano in America) è  uno degli accessori dello Shaker, ha la forma di una tazzina doppia , da un lato contiene la misura intera, dall’altro la metà. Vi renderà tutto più semplice oltre ad avere un aspetto più professionale. Ce ne sono da 30ml/ 45ml o da 50ml/ 25ml. Prima di cominciare stabilite la capacità del vostro misurino con certezza, dopo sarà tutto più facile e veloce. Se avete intenzione di essere veramente internazionali provvedetevi anche di un misurino da shot 1 shot è 25millilitri. Cercate un misurino che abbia anche l’indicazione di ¼  e ½ shot.

Il Bicchiere da bar (Mixing Glass)
In genere è un bicchiere alto ed elegante  con un leggero beccuccio dove vengono mescolate le bevande che non vanno agitate e che devono essere limpide..
In genere sono abbastanza capienti e contengono due o tre bevande. 
Il Cucchiaio da bar (barspoon)
Questi cucchiaini dal manico molto lungo vengono usati per miscelare la bevanda direttamente nelle brocche o nei bicchieri. Hanno il manico dritto, lungo 25-30 cm, per un movimento più fluido e ottimale, e spesso lo stelo è  a tortiglione, per renderlo più artistico, ma utile anche per fare determinati drink. Ad una estremità ha un dischetto che raggiunge il fondo dei bicchieri più alti.
Il Colino (strainer)
Il miglior colino è noto professionalmente come Hawthorn, è di acciaio inossidabile ed ha la forma di un cucchiaio appiattito con dei fori  da un lato e una spirale di filo d’acciaio tutt’intorno alla parte inferiore. Viene messo sul bicchiere da bar o sullo Shaker, per trattenere il ghiaccio, con cui la bevanda è stata preparata  e  altri frammenti solidi degli ingredienti.

Il Muddler
Lungo bastoncino con una parte più rotonda e spessa posta ad una estremità, viene usato per schiacciare zucchero, foglie di menta, bacche etc. Particolarmente indicato per la preparazione di Julep o Smashes.

Lo Spremiagrumi (Squeezer)
Prezioso per velocizzare preparazioni a base di arance o limoni pressati.

Il Martelletto di legno o mattarello + asciughino
I primi due Sono perfetti per tritare il ghiaccio opportunamente avvolto in uno strofinaccio o asciughino pulito.
Ci sono anche molti altri utensili che avete visto al bar, che potrebbero farvi comodo in futuro come:  la grattugia per noce moscata, pela agrumi e coltelli decoratori, cannucce, bastoncini miscelatori, stuzzicadenti da cocktail, una frusta per montare gli albumi (ma forse potrete ovviare con quella che avete in cucina), un frullatore, una borsa per il ghiaccio, un tritaghiaccio, secchiello da ghiaccio e secchiello refrigerante. Insomma un po’ per volta a seconda delle vostre abilità e del numero di amici che vorrete invitare per condividere quanto avrete imparato, sono sicura che vi arrederete un bar con i fiocchi, ma per cominciare la lista di cui sopra è più che sufficiente. 

Gli attori che sono stati Barman

Fare il barman, per molti studenti americani non è solo un modo per guadagnare un po’ di soldi durante il periodo universitario, ma anche quello per entrare e mettersi in vista, in alcuni ambienti interessanti, ad esempio quello del cinema. Così nel passato di diversi attori americani famosi, c’è un bar, spesso alla moda, dove, quando ancora nessuno li conosceva, passavano le loro serate  a miscelare, shakerare inventare cocktail, facendo giochi di prestigio con olive e cubetti di ghiaccio, liquori e frutta e a fare conoscenza, a scambiarsi confidenze con scrittori, attori, produttori, a Los Angeles, in un locale di Hollywood, o a Manhattan.

Per Bruce Willis un bar fu il trampolino della propria carriera. Infatti mentre studiava recitazione, Willis lavorava come barman acrobatico al Café Central a Manhattan, poi dopo varie vicende, si spostò al Kamikaze Club di NY, dove conobbe l’attrice Linda Fiorentino. I due presero un appartamento insieme e dopo tutto andò “liscio” e arrivò il successo. 
 
Eric Bana negli anni ’90 lavorò come barman al Melbourne’s Castle Hotel, in Canada. Un modo per studiare gli avventori e per  “abituarsi a rappresentare in pubblico” e perché no, per guadagnarsi da vivere .
Steve Buscemi, lo potete vedere nei panni di un barista beatnik nel film “Mr.Hula Hop”, ma pare che avesse fatto pratica quando era ancora uno sconosciuto e aveva bisogno di sbarcare il lunario.





Tom Cruise invece è diventato una barman per esigenze di copione infatti è il protagonista di “Cocktail”, film del 1988, dove interpreta il barman acrobatico di un locale trendy di Manhattan che diventa famoso grazie alla ricetta di un cocktail creato da lui stesso.